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giovedì 5 luglio 2012

Drammaturgia

L'esame di drammaturgia prevede, oltre alla parte orale, anche la scrittura e discussione di un paper in sede d'esame stessa su un argomento a nostra scelta. Per gentile richiesta della professoressa Innamorati, inserisco anche sul blog (anche se qualcosa, compreso il file con la spiegazione tecnica della scrittura del paper, sono sul gruppo creato su facebook) qualche informazione che può risultare utile per la scrittura. 

A) Prima di tutto una breve spiegazione "tecnica", legata ad accenti, carattere, rientri, spaziature, segni di interpunzione, citazioni e note:

1) CARATTERE
- Non dare mai codici di neretto/grassetto e sottolineatura.
- Non dare codice di corsivo a titoli di capitoli, paragrafi, ecc. Il corsivo viene utilizzato per i titoli di libri, saggi, ecc., o per le parole straniere (alcune parole straniere ormai di uso comune o ricorrenti all’interno del testo vengono lasciate in tondo, come pièce, performance, ecc.).
- Scrivere sempre in Alto/basso anche i titoli di capitoli, paragrafi, ecc.
2) RIENTRI E SPAZIATURA
- Per i titoli di paragrafi dare due interlinee prima del titolo e una dopo.
- Dopo il segno dell’apostrofo non viene data spaziatura.
- Dopo i segni di punteggiatura dare sempre una spaziatura, anche nel caso delle abbreviazioni [es. p. 52 e non p.52, S. Antonio e non S.Antonio, ad eccezione del doppio nome proprio: T.S. Eliot e non T. S. Eliot].
- Fra una parola e l’altra non dare mai più di una spaziatura. 
3) INTERPUNZIONE
- In generale la punteggiatura va fuori delle virgolette o delle parentesi, trattini ed altri segni analoghi.
- Usare per gli incisi sempre il trattino lungo [–] (si trova tra i “simboli” nel computer), ma non quello lunghissimo. Il trattino corto [-] si usa solo tra due parole [es. italo-francese].
Quando un inciso iniziato con il trattino lungo termina con la fine del periodo (punto fermo o punto e virgola o due punti) non si riporta il trattino di chiusura.
- Il punto che appartiene a una parola abbreviata [cit., ecc.] funge anche da punto fermo se è alla fine del periodo.
4) CITAZIONI E NOTE
- Le citazioni dirette vanno riportate fra caporali/virgolette basse «…»; per il resto usare virgolette alte
...
- Si usi sempre in nota “cfr.” per “vedi”. “Cfr.” si usa specificamente in nota quando la citazione non è letterale e quindi non fra virgolette.
- In nota, i rinvii ad altre pagine o note (da ridurre al minimo) vanno segnalati con cfr. nota 000 a p. 000, segnando a margine il numero provvisorio del dattiloscritto.
Infratesti (citazioni lunghe di tre o più righe «»): dare un’interlinea prima dell’inizio dell’infratesto e una dopo la fine (in modo che sia chiaramente riconoscibile), non usare le virgolette all’inizio e alla fine della citazione e segnarlo a margine a penna sul dattiloscritto allegato al dischetto (in collana gli infratesti hanno corpo inferiore e rientro). I tagli redazionali all’interno degli infratesti devono essere segnalati fra parentesi quadre […], così come fra parentesi quadre vanno segnalati l’inizio e la fine dell’intera citazione se sono stati tagliati rispetto all’originale (cioè se nell’originale citato la citazione non comincia con una maiuscola o non finisce con un punto).
- Il richiamo in apice di nota va anteposto alla punteggiatura (es. «…di primaria importanza»1.
- Predisporre il testo di nota a fine pagina.
- Nelle note non fare mai uso dell’a capo se non in casi eccezionali.
5) ACCENTI E SEGNI PARTICOLARI
- L’accento grave si usa quando la pronuncia della vocale è aperta o larga: “andò, è, cioè”. L’accento acuto si usa quando la pronuncia è chiusa o stretta: “né, poté, perché, poiché, cosicché, giacché”.
- È (voce del verbo essere, maiuscola) non va scritta E’ ma “È” (si trova tra i “simboli” nel computer).
- Nei casi in cui la tastiera del computer o l’elenco dei simboli non diano segni come « », [ ], accenti di lingue straniere come Ã, ecc., optare per alcuni codici di cui si fornirà legenda sul dattiloscritto (es. $* si legga come: «, $% come: »). In questo caso è d’obbligo l’uso di segni che non ricorrono nel testo corrente, affinché possano essere facilmente riconosciuti dal compositore quando opera la sostituzione.
6) RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
- Libri: Nome dell’autore Nome e Cognome (non puntati), Titolo e sottotitolo dell’opera, Luogo di edizione, Editore, anno di edizione, numero della pagina o delle pagine in cui appare la citazione. Se sono varie pagine, inserire anche la pagina finale della citazione; usare la sigla sg. o sgg. (sg. sta per “seguente” se si tratta di una sola pagina, sgg. sta per “seguenti” se si tratta di più pagina) il meno possibile.
- Es: F. Marotti, Amleto o dell’oxymoron, Roma, Bulzoni, 1970, p. 30 (oppure pp. 131-32; pp. 131-42 meno preferibile pp. 131 sg. o sgg.).
- Se il titolo è in lingua straniera ed esiste una traduzione italiana, si dà Nome dell’autore puntato Cognome, Titolo originale, anno della prima pubblicazione in lingua originale fra parentesi quadre (senza virgola prima della parentesi), trad. it. di Nome del traduttore puntato Cognome, Titolo italiano, Luogo di edizione, Editore, anno di edizione, numero di pagine in cui appare la citazione; oppure: si danno i dati dell’edizione italiana e poi in parentesi tonde i dati completi dell’edizione originale, preceduti dalla sigla ed. orig.
Es. E. Jaques-Dalcroze, Le rythme la musique et l’education [1920], trad. it. Ritmo musica educazione, Milano, Hoepli, 1925, p. 49.; oppure: E. Jaques-Dalcroze, Ritmo musica educazione, Milano, Hoepli, 1925, p. 49 (ed. orig. Le rythme la musique et l’education, Lausanne, Joubin, 1920).
- Se non c’è un unico autore per il libro ma vari autori e un curatore dell’opera collettiva, si dà Titolo del libro, a cura di Nome puntato del curatore Cognome, Luogo di edizione, anno di edizione, numero della pagina o pagine in cui appare la citazione.
- Es. Il teatro e i suoi doppi. Percorsi multimediali nella ricerca dello spettacolo, a cura di A. Ottai, Roma, Edizioni Kappa, 1994, pp. 111-27 (togliere sempre il primo numero della seconda pagina indicata se la citazione ha numeri della stessa decina: ad es. pp. 23-4, pp. 247-48, pp. 1235-236).
- Dopo la prima citazione completa: Nome dell’autore puntato, Cognome, Titolo dell’opera, cit., p. 30 (oppure pp. 30-5).
- Es. F. Marotti, Amleto o dell’oxymoron, cit., p. 50 (oppure pp. 223-24).
- Quando il titolo è molto lungo lo si può citare in forma abbreviata seguita da puntini di sospensione, senza virgola, cit., avendo cura tuttavia di non lasciare preposizioni o congiunzioni senza il nome di riferimento.
- Nome dell’autore puntato, Cognome, Titolo abbreviato dell’opera… cit., p. (o pp.) 30 (sgg.)
- Es. F. Marotti, Amleto… cit., p. 4 (e non: F. Marotti, Amleto o… cit., p. 4).
- Se gli autori sono due o più, inserire un trattino piccolo fra i nomi senza lasciare spazi.
- Es. F. Marotti-G. Romei, La commedia dell’arte e la società barocca. La professione del teatro, ecc.
- Capitoli, saggi, ecc. inseriti in libri: Nome dell’autore puntato Cognome, Titolo del capitolo o saggio, in Nome puntato dell’autore Cognome – se diverso da quello del capitolo o saggio, altrimenti Id., – o, se si tratta di un’opera collettiva: in Titolo dell’opera, a cura di (per intero e non “a c. di”) Nome puntato del curatore Cognome, Luogo di edizione, anno di edizione, numero della pagina o pagine in cui appare la citazione.
- Es. E. De Filippo, Uomo e galantuomo, in Id., Teatro. Cantata dei giorni pari, a cura di N. De Blasi e P. Quarenghi, Milano, Mondadori, 2000, pp. 89-158.
P: Brook, Prefazione a J. Grotowski, Per un teatro povero, Roma, Bulzoni, 1970, pp. 15-8.
E. Eco, Considerazioni di un semiologo, in Il teatro e i suoi doppi. Percorsi multimediali nella ricerca dello spettacolo, a cura di A. Ottai, Roma, Edizioni Kappa, 1994, pp. 111-27.
- Dopo la prima citazione completa: Nome dell’autore puntato Cognome, Titolo del capitolo o saggio abbreviato… cit., p. (o pp.) 30 sgg.
- Articoli pubblicati in riviste: Nome dell’autore puntato Cognome, Titolo dell’articolo o saggio, in «Titolo della rivista», annata, numero, mese e anno, pagina/e in cui compare l’articolo.
- Dopo la prima citazione completa: Nome dell’autore puntato Cognome, Titolo dell’articolo o saggio per intero, ivi oppure Titolo dell’articolo o saggio abbreviato…ivi, p. (o pp.) 30 sgg.
- Quando in nota ricorre un testo citato nella nota immediatamente precedente indicare:
Ivi, p. 80. [se la pagina cui ci si riferisce è diversa da quella della nota precedente]
Ibidem. [se l’indicazione bibliografica è perfettamente identica]

B) "Costruzione" pratica del paper:

1) Copertina
Se si vuole scrivere soltanto il proprio nome, cognome, ecc., basta una semplice scrittura centrata. Se si vuole inserire un'imagine, occorre cliccare su "inserisci", "immagine" e caricarla nel paper. La si posiziona come si preferisce e si può utilizzare la raccolta wordart per usare caratteri particolari, o scrivere semplicemente sopra l'immagine scelta. Per scrivere sopra l'immagine si deve fare click su "immagine", "formato", "disposizione testo" e selezionare "dietro al testo". Automaticamente l'immagine dovrebbe essere come un livello inferiore sul quale lavorare con titolo e dati personali. Io personalmente ho fatto in maniera diversa: ho creato l'immagine con paint shop (un programma simile a paint nelle sue funzioni) e ho stampato copertina e paper separatamente; li ho uniti con la rilegatura. L'ho trovato più comodo per un fatto di libertà sul testo e sull'immagine. 

2) Indice:
L'indice va scritto nella prima pagina. Io ho usato un carattere leggermente più grande (per il paper ho usato Times New Roman 12, per l'indice 14). Ho inserito in ordine: numero della pagina, "Capitolo ?" (in  base al numero del capitolo) e il titolo del capitolo in corsivo. (es: "2     Capitolo 1: Shakespeare: titano o spettro?"). 

3) Numero della pagina:
Numerare le pagine è utile per scrivere l'indice. Si clicca su "inserisci", "numero di pagina", e si seleziona il tipo di posizione che si vuole dare ai numeri (in alto, in basso, nel margine ecc). Le pagine verranno numerate automaticamente.

4) Scrittura del paper (la scrittura normale, le citazioni saranno viste tra poche righe):
Utilizzare il carattere New Times Roman, di grandezza variabile da 12 a 14. Io ho utilizzato un rientro di 0,5 cm sia a destra sia a sinistra (per vedere dove decidere quanto spazio dare a destra e a sinistra cliccare su: "layout di pagina", "rientro" e decidere la misura) e una spaziatura (tra l'altro messa in automatico dal programma) di 1,5 pt. Per i titoli dei capitoli, utilizzare il corsivo, ma mai il grassetto o il sottolineato.

5) Citazioni (da notare, quelle più lunghe, non quelle brevi, per le quali basta usare le virgolette):
È stato per me un momento di incomprensione tra me e il programma (purtroppo xD), ma alla fine ne sono uscita. Vanno inserite esattamente come se si dovesse scrivere il testo normale, poi va selezionato, ridotto (ad es. io da 12 ho deciso di scrivere le citazioni in misura 10, così da avere una differenza maggiore tra testo e citazione stessa), e soprattutto va aumentato il rientro (ad es. io ho utilizzato, invece di mezzo centimetro, un centimetro e mezzo). Si avrà un effetto di questo tipo: 

 
Si vede chiaramente la differenza tra testo e citazione. Per le note più brevi e per citazioni dirette rapide si utilizzano le virgolette: «...» come si vede nell'immagine:


6) Note:
Altro punto che mi ha fatto sudare abbastanza (come se non bastasse il calore!). In realtà non era così difficile come pensavo prima di capire il processo, anzi, è stato facilissimo. Anzitutto, bisogna selezionare il punto in cui si desidera inserire il numeretto collegato alla nota a piè di pagina. Ad esempio, prendiamo in considerazione l'ultima immagine: accanto alla parola "riflettere" è stata inserita la vorgoletta di chiusura, ma si deve rendere noto al lettore da dove sia stata presa quella citazione, quindi si clicca accanto alla virgoletta bassa e si clicca su "riferimenti", "inserisci nota a piè di pagina" (per chi ha l'ultima versione di Word è ancora più facile perché c'è un disegno: AB col numeretto 1 in alto, proprio per far capire che si tratta di una nota). Automaticamente dovrebbe comparire in basso una linea di separazione col numero 1 se si tratta della prima nota, 2 se della seconda ecc. Si potrà scrivere accanto a quel numero l'opera a cui ci si riferisce. Si dovrebbe utilizzare una scrittura più piccola (ho usato 10, come nelle citazioni). Questo ragionamento vale per tutto: se si vuole inserire una nota per la citazione lunga, per quella breve o per far notare qualcosa, inserendo appunto il numeretto che rimanda al concetto da spiegare meglio. Ecco un esempio di nota:


Si nota il numeretto 5 in alto e la nota con lo stesso numero in basso. Normalmente Word inserirà, tra testo e note una riga nera, anche se nell'esempio non compare.

7) Bibliografia:
Contiene l'elenco dei testi a cui ci si è riferiti nel paper. Ho usato la stessa grandezza dell'indice (14). Per vedere come scriverla, leggete la seconda parte, quella "tecnica", perché lì è spiegato con precisione l'ordine degli elementi. 

C) Conclusioni e consigli:

1) Il tutto deve essere contenuto in 12 pagine (compresi indice e bubliografia, quindi ci sono 10 pagine libere per scrivere).
2) Concentratevi davvero solo su un punto, altrimenti si supera di troppo il limite. Lo dico per esperienza personale: credevo che non avrei riempito tutte e 10 le pagine e allungavo il discorso, divagando. Poi mi sono resa conto che era davvero troppo e ho perso una giornata intera solo per tagliare le parti inutili.
3) Dividete il paper in tre capitoli: uno per l'introduziona alla drammaturgia e all'autore/al regista/allo scrittore/al dramaturg ecc; un altro per concentrarvi sul vostro argomento e un terzo per le conclusioni della vostra tesi. Poi lo schema può cambiare: nel mio caso, ad esempio, il paragrafo personale era il terzo. Ogni paper avrà la sua struttura, quindi parlarne con la professoressa, anche via mail, è la cosa migliore.
4) Vi raccomando una cosa abbastanza importante: il rientro! Deve essere sufficiente per la rilegatura, altrimenti le parole verranno coperte, e fate lo stesso per la copertina, se scegliete un'immagine, che potrebbe finire tagliata.

La spiegazione credo sia finita qui. Non mi viene in mente altro. In caso mi venga altro in mento modificherò questo post ;)