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giovedì 27 giugno 2013

Arte contemporanea - Parte 3

PAUL CEZANNE (1839-1906)
Cezanne chiude il quadro del post-impressionismo, vive le vivende dell'impressionismo e ha il tempo per analizzarlo. Ha un rapporto di amore-odio con gli impressionisti; è un artista tormentato perché il "nuovo" sta avanzando. Partecipa scarsamente alle mostre, prova a lavorare come gli impressionisti, con la pittura en plain aire con una luce forte, frontale e accecante. 

"La casa di Père Lacroix" - 1873
Le pennellate sono rapide, ma ben visibili e non confuse, quindi "costruttive". La facciata è schiacciata dalla luce forte, scompaiono i particolari e non c'è più profondità.L'opera non è, però, completamente piatta: compare una sorta di sovrapposizione di piani e le ombre (abbandonate dagli impressionisti).

"La casa del dott. Gachet" - 1873
L'opera è dipinta en plain aire, è bidimensionale e rappresenta il paesaggio e gli effetti che la luce crea su di esso. Vi è un accenno alla profondità con la strada che si allunga fino al fondo. Le forme non sono sgretolate, c'è solo una tensione che non lo allontana da un impianto strutturale/formale solido.

"La casa dell'impiccato" - 1873
Agli impressionisti piace perché c'è attenzione alla luce (le cose quasi spariscono), la casa (il punto più luminoso) è decentralizzata. Lo sguardo si chiude, le montagne sono sfumate. A sinistra una macchia di colore, il tetto, quasi invade lo spazio intorno, togliendo la visuale. L'occhio, così, è costretto a vagare da un punto all'altro, non sa quale strada prendere.

"L'Estaque e il Golfo di Marsiglia" - 1878
Già è lontano dall'Impressionismo, le sue opere diventano più mature. Anche qui la pennellata è rapida, ma non è nervosa, l'accostamento è studiato con metodo. C'è riflessione; non c'è solo l'occhio che coglie, ma anche la mano che segue un piano preciso. 

"Il Golfo di Marsiglia visto da l'Estaque" - 1886
Compaiono i piani, le campiture delle pennellate sono piatte, e non piccole e giustapposte. I tetti sono chiari, puliti, come le facciate. Ci sono più forme geometriche e in questo è il precursore del cubismo. Per gli impressionisti la luce sgretola; per Cezanne essa rende più solide le forme. 

"Zio Dominique" - 1866
La luce è molto forte. La pittura è densa e pastosa. Le pennellate hanno una campitura piatta e senza profondità. Il volto e le mani sono trattate come macchie in contrapposizione al bianco, grossolane, poco definite e di diverso colore in base alla luce. I colori sono compatti, non scomposti.

"L'uomo con il berretto" - 1866
Si vede fino al busto, non più le mani. Si sovrappongono piani chiari e piani scuri. Facendo un confronto con "Il postino Roulin" di Van Gogh, la barba in Van Gogh è forte, ispida, mentre in Cezanne si va oltre e la linea è più solida. Sono forme senza espressività.

"Madame Cezanne e la poltrona gialla" - 1890-94
Cerca un nuovo metodo per la figura nello spazio. La chiusura è forte: lo sguardo non va oltre quel piccolo spazio artificiale; il nuovo punto di vista non è più frontale. Proprio sul punto di vista c'è una grande innovazione: non usa una sola prospettiva, e questa è la base del cubismo. Il tessuto della tenda è pesante, sembra quasi un drappo. La figura è opaca, chiusa, non esprime nulla di particolare. Le mani sono trascurate, non gli interessavano.

"La signora Cezanne nella serra" - 1891
Non c'è profondità, i colori sono chiari, ma un po' abbandonati.

"Natura morta con mele e arance" - 1895-1900
Opera capitale, descritta e letta in molte maniere. Ci sono più punti di vista: la brocca è frontale, il tavolo è obliquo e il telo è dall'alto. Non c'è profondità, lo spazio è chiuso. Il telo è pesantissimo, cade e scivola tutto in primo piano. A seconda dei vari punti di vista cambia anche il punto luce.

"Natura morta" - 1905
Ciò che è più visibile è il tavolo sbilenco. La tovaglia, bianca e pesante, sembra di gesso. Si colgono anche qui più lati contemporaneamente. Sarà base per Picasso.

I FAUVES
Dopo il 1905 gli artisti decidono di raggrupparsi e di condividere una sola poetica pittorica. C'è una forte base teorica con manifesti e testi.Aumenta la complessità, quindi c'è bisogno di più teoria e spiegazioni. Resta comunque l'indipendenza personale. Le loro mostre suscitano critica e scandalo, appaiono come belve. Ne fanno parte: Henri Matisse, Albert Marquet, Raoul Dufy, George Braque e Maurice De Vlamnick.

Matisse - "Ritratto della signora Matisse" - 1905
Le pennellate sono aggressive ed immediate, i colori antinaturalistici e il motivo deformato e non meditato. L'arte deve essere aperta al mondo, deve essere un'impresa collettiva e qui sta l'avanguardia: l'arte è interazione col mondo e con le altre arti. Matisse in quest'opera crea un volto scomposto, diviso, trattato come una superficie senza verosimiglianza, che aggredisce chi osserva. Il volto è deturpato, i colori sono forti e poco armoniosi fra loro, "brutti" secondo i critici, anche se non esiste più per questi artisti la bellezza tradizionale.

Matisse - "Donna con cappello" - 1905
Il ventaglio è scomposto a causa dei colori. Secondo la critica i colori sono gettati sulla tela senza logica. L'artista vuole aggredire con colori nuovi e nuovi accostamenti. I volti sembrano maschere distorte.

Matisse - "Lusso, calma e voluttà" - 1904-5
 Una delle opere d'esordio cn colori puri senza metodo. L'opera è un po' sgranata. 

Matisse - "La finestra aperta" - 1905
Alcune pennellate sono piatte, altre più rapide; il bianco è molto forte e sgradevole; il rosso e il verde che usa non sono in armonia. In alcuni momenti il colore è più fluido (sul muro) ed altre più denso (sulla finestra). Ciò causa un forte distacco dalla realtà. L'opera provoca l'osservatore, perché sgradevole e pesante; non lascia dunque indifferente chi la osserva.

Matisse - "La stanza rossa" - 1908
Si tratta di un'opera rivoluzionaria. Le pennellate sono a campiture piatte, per questo l'opera non piace a Picasso, che intanto si era interessato alle maschere africane. La parete e il tavolo sono entrambi rossi, quindi si confondono. Lo sguardo forse si allunga nell'angolo in basso a destra, nel contrasto col bianco, ma per il resto tutto è piatto. La sedia ricorda Van Gogh e il suo dato emotivo.

Matisse - "La danza II" - 1910
Le forme sono armoniche ed essenzializzate. L'opera è vuota, non affollata. Si concentra sul motivo simbolico della danza, perché ama la musica. Artista e compositore di musica lavorano insieme, perché proprio grazie alla musica si trovano nuovi temi. La melodia, infatti, crea un'immagine nella mente del pittore, il quale ha colto il gioco armonico delle note. Ciò allontana sempre di più l'opera dalla realtà. Tutto questa vale anche per l'opera "La musica", sempre del 1910.

FINE

20 commenti:

  1. Fatti veramente bene. Ciao da Michela.

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  2. Grazie, sei un tesoro, ANNA.

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  3. Grazie per questi appunti. Saluti da Andrea

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  4. Grazie per tutte queste notizie. Ciao da Teresa.

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  5. GRAZIE PER QUESTI APPUNTI DA LUCIO.

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